Prima di mettere la ricetta dei frollini allo zenzero vorrei parlarvi dei miei decori di Natale.
Quest'anno ho deciso di fare dei decori anche per la casa e quindi per qualche giorno mi sono immersa in feltro, colla, lustrini e nastri.
In più ho voluto dare un tocco particolare al nostro albero di Natale usando solo il color argento per i decori rivestendo le palline colorate con della stoffa argentata e facendo delle campanelle usando le capsule del caffè.
Rieccomi con un altra delle mie fissazioni improvvise, le paste ripiene.
Devo ammettere che ho sempre amato i pasticci di lasagna, con tanto ragù e besciamella a litri e anche i bistrattati cannelloni, ripieni di carne e salumi e coperti da salsa di pomodoro.
Io però volevo usare un altro formato di pasta perché, diciamo, fa tanto '
foodblogger' :)
Cercavo i lumaconi, pasta di formato enorme con una forma davvero voluttuosa, ma non li ho trovati e quindi mi sono accontentata dei
conchiglioni.
Queste 'barchette' di pasta si rovesciano facilmente, bisogna stiparle perfettamente nella teglia in un sapiente gioco di mattoncini, una specie di Lego commestibile.
La
salicornia, o asparago di mare, l'ho sognata pure una notte...
Non scherzo, la volevo assaggiare da anni, da quando l'avevo vista usare da un cuoco in una trasmissione televisiva. Alla fine ci avevo messo una croce sopra, non la trovavo da nessuna parte.
L'altro giorno, mentre aspetto il mio turno in
pescheria, ho visto un bel cespo di 'verdura' che al primo momento mi sembrava solo decorativa. Aguzzando la vista ho realizzato che era salicornia!
...il sottotitolo del post è 'Dovevano essere scones'. Vabbè mò vi spiego.
Ho sempre desiderato fare gli scones, niente di più facile direte voi, che ci vuole? Eh.. ci vuole l'occasione! Perché magari non c'è il tempo o c'è già qualcos'altro da fare o, chissà, la memoria fa acqua e quindi la ricetta degli scones resta li, ad aspettare... eh forse era meglio farla aspettare ancora un pò visto il risultato!
Questo post è un po' particolare, niente ricetta ma solo chiacchiere. Vi voglio raccontare di una esperienza entusiasmante che ho vissuto domenica 2 giugno.Avevo sentito che al
MART, il
Museo di arte moderna di Trento e Rovereto, c'era una mostra intitolata
'Progetto cibo - la forma del gusto'.
Mi stuzzicava l'idea di visitare questa mostra ma poi, come spesso mi accade, il tempo è passato senza che trovassi l'occasione di organizzare il viaggio. (perché di viaggio si tratta visto che Rovereto non è proprio a un tiro di schioppo da Trieste).
Le verdure che più amo mangiare in primavera sono gli asparagi, i carciofi e i piselli.
Sono tutte verdure che hanno molto scarto ma io non mi faccio intimidire dalla montagna di bucce e avanzi che mi trovo ad affrontare.
Di solito le punte degli asparagi le faccio lessate e condite con poco olio, sale e limone, come piacciono a mio marito, ma con i gambi preparo un succulento risotto.
I carciofi hanno bisogno di una 'capatura' drastica ma le foglie esterne finiscono comunque per fare da ingrediente principale in un brodo vegetale che poi congelo.
Questo Maggio mi ha colta impreparata, ancora intontita da una primavera quasi inesistente, all'improvviso mi sono ritrovata a dover fare una marea di cose. Primo su tutti fare il famigerato 'cambio degli armadi' che due volte l'anno mi ossessiona.
Poi ho deciso di metter su un piccolo orto casalingo quindi ho passato pomeriggi immersa nel terriccio, vasi, semenzai e quant'altro.
In questo ultimo periodo ho preso l'abitudine di usare la crusca per incrementare l'assunzione di fibre. Ho superato il primo impatto con il suo aspetto molto simile alla 'segatura' e ho provato ad aggiungerla allo yogurt, devo dire che mi è piaciuta abbastanza.
L'ho usata per addensare una semplice zuppa e poi per dare un tocco rustico al pane. Tutti gli esperimenti sono stati soddisfacenti quindi promuovo la crusca a 'ingrediente ufficiale' della mia dispensa.
Finalmente una Nazione che conosco anche se ci sono stata solo una volta, a Parigi, in viaggio di nozze. Se volete leggere la cronaca tragicomica delle mie avventure culinarie in Francia leggete il post che ho scritto
QUI.
La ricetta che invece vi propongo è proprio quella famosa zuppa di cipolle, 'Soupe à l'oignon' che ho promesso a mio marito di preparargli subito dopo essere tornati da Parigi.
Sono tre anni che aspetta, tre anni che compro le cipolle e che poi le uso per fare altro. Tre inverni in qui gli propino minestre di ogni genere tranne 'quella'! E forse ho capito il perché: ansia da prestazione...
Sono passati parecchi giorni dalla domenica di Pasqua ma sono sicura che molti sono ancora alle prese con i rimasugli di cioccolato provenienti dalle famigerate uova.
Quest'anno io e mio marito ce ne siamo regalati uno a testa prevedendo di consumare il cioccolato 'nature' entro una settimana. Quello che non avevo immaginato è che parte del cioccolato proveniente dalle uova delle mie nipotine sarebbe finito tra le mie mani. Un regalo di mia cognata che ha cercato di distribuire tutto quel cioccolato ai parenti per evitare di dover mangiare uova di Pasqua a Ferragosto.
E' proprio vero che negli anni si cambia gusti, e non parlo solo di cibo ma anche di musica, di abbigliamento, di colori.. si colori!
Il giallo ad esempio non l'ho mai amato, tipo che non ho mai avuto un abito di questo colore, ho sempre preferito le viole alle primule e prediligevo i peperoni rossi a quelli gialli...per non parlare di quelli verdi, io ODIO il verde!(per ora)
Dove 'spicy' stà per piccante! Non intendo 'hot' e cioè tanto piccante ma quello che al primo assaggio brucia un pò ma poi ci prendi gusto.
In effetti a vederla questa è la 'solita' ricetta di pasta al sugo di pesce ma la differenza stà proprio della piccantezza del peperoncino e dalla vivacità dello zafferano.
Tra l'altro il peperoncino vi aiuterà anche a scaldarvi un pò visto che le temperature che si erano mantenute miti sono precipitate di nuovo.
Oggi vorrei portarvi in Portogallo, bellissima nazione affacciata sull'Oceano Atlantico.
Il Portogallo mi ha portata a confrontarmi con una materia prima gustosa e importante, il Baccalà.
Io non l'ho mai preparato in vita mia, ho vaghi ricordi di mia nonna che lo portava a casa, duro, secco e puzzolente, lo metteva a bagno in una grande tinozza in giardino e poi lo batteva con forza e tenacia.
E il sapore?? non lo conoscevo, da bambina lo schifavo e poi da 'grande' l'ho sempre evitato convinta che avesse un sapore troppo forte e pescioso.
Anche quest'anno, come capita ormai dal 2005 a questa parte, la settimana a cavallo dell'8 marzo (festa della donna) si celebra la
settimana della consapevolezza dell'endometriosi.
Nel ringraziare le volontarie dell'associazione
Onlus A.P.E. che durante la settimana faranno in tutta Italia volantinaggio e informazione sull'endometriosi.
Esiste un gruppo su Facebook che si chiama
'Una ricetta per l'Endometriosi' dove ci si può iscrivere e postare una ricetta che però utilizzi solo alimenti non dannosi per chi soffre di questa malattia.
Qualche anno fa, la casa di Peter Pan, ha rischiato lo sfratto, ma andiamo con ordine, cos'è la Casa di Peter Pan?
è una struttura che accoglie i bambini malati di cancro e i loro genitori che così possono stare accanto ai figli durante le lunghe terapie.
La Grande Casa di Peter Pan è un polo costituito dall’insieme di tre strutture attigue ubicate ai piedi del Gianicolo.
Le polpettine che vi propongo vengono servite nei Paesi Bassi come antipasto o snack, magari bevendo una buona birra olandese.
La loro preparazione è un pò laboriosa e ha bisogno di un tempo di riposo però ne vale la pena, sono buonissime!
Non so assolutamente mai da che parte cominciare quando decido di fare una ricetta straniera ma quando decido di mettermi d'impegno ecco che trovo due o tre ricette che mi ispirano e le vorrei fare tutte ma.
Stavolta però sapevo già che avrei fatto una zuppa di piselli secchi che conoscevo e che così tanto somiglia alla triestina 'minestra de bisi spacai'.